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“Uno scrigno che si apre nei racconti delle mille e una notte. Sono non meno d’un dieci o dodici camere [...]. Vi si vedono i più splendidi esemplari della pittura lombarda, fiorentina e veneziana con l’impronta dell’autenticità in fronte. Così, un cumulo d’oggetti d’oreficeria, di ceramica, di vetreria, così mobili e arredi, così una grande sala ridondante d’armature e d’armi, tutto uno splendore di luci e di colori che domanda sguardi ripetuti, eppur giammai abbastanza soddisfatti”. Così il Corriere della Sera (aprile 1881) descrive la Casa Museo che si trova nell'antica Corsia del Giardino, oggi via Manzoni. Vi abita Gian Giacomo Poldi Pezzoli che, dopo aver visitato Londra e Parigi, decide di assecondare la sua passione per il collezionismo e, nel 1850, chiede che venga modificata la dimora seicentesca per ospitare degnamente gli oggetti e i capolavori che va acquistando, seguendo il suo gusto personale, diretto dalla sua cultura e dai consigli di amici e intenditori. La casa si riempie di critici d'arte e appassionati e appassionanti sono le discussioni serali a proposito di questo o quell'artista. Oggi possiamo ammirare ancora la sua collezione, sebbene il palazzo sia stato bombardato durante la seconda guerra mondiale e in parte ricostruito: celeberrime la Pietà del Bellini, la Dama del Pollaiolo e la Madonna del libro di Botticelli, senza dimenticare gli altri grandi nomi della pittura italiana del Quattro e Cinquecento, come Mantegna, Piero della Francesca, Luini, Lotto, Raffaello.